Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu/208

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I CALABRONI 205



schifacleone

E lui, che disse?

filocleone

Lui? Che avevo uno stomaco di struzzo,
disse. — Ma come li smaltisci presto,
disse, i quattrini! — e mi rideva in faccia!

schifacleone

Lo vedi quanto ci guadagni, pure
per questo verso?

filocleone

Eh, non è poco! Dunque,
mano all’opera!

schifacleone

Tu rimani: io sùbito
torno qui con gli attrezzi del mestiere!
Entra in casa.

filocleone

fra sé.
Guarda, le profezie come s’avverano!
Ho inteso dire che gli Ateniesi
un di giudicherebbero le cause
in casa propria, e ognuno nel vestibolo
costruirebbe un tribunalettino
piccin piccin, come i tempietti d’ Ecate
che si vedono innanzi a tutti gli usci!