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Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) III.djvu/173

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170 ARISTOFANE



mnesiloco

Non la «fecimillesima parte diss’io, di tutto
ciò che si fa. Lo dissi, come, con la cannuccia
che portiara per sorreggere le trecce, il vin si succia?

coro

Schianta!

mnesiloco

E come a bistecche la ruffiana si tratta
nelle feste Apaturie? Dopo, è stata la gatta.

coro

Trista me, che insulsaggini!

mnesiloco

Quella che con la scure
accoppò suo marito, non l’ho detta: e neppure
quella che con un filtro ebbe di senno tolto
il suo; né come sotto la tinozza sepolto
da quell’altra....

coro

Non crepi?

mnesiloco

d’Acame, il babbo fu.

donna a

Si può sentire, certa roba?