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Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) III.djvu/220

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LE DONNE ALLA FESTA DI DEMETRA 217



euripide

Qual rupe io miro, e sopra, a mo’ di nave,
pari alle Dee, legata una donzella?

mnesiloco

Straniero, pietà di questa misera!
Sciogli i miei lacci.

arciere

Stare zitte o no?
Star per morire, e chiacchierare ancora?

euripide

Pietà di te, veggendoti sospesa,
o fanciulla, mi muove!

arciere

Che fangiulla!
Esser fecchie improglione, pirpe, e latre.

euripide

Tu farnetichi, o Scita I È questa Andromeda,
la figlia di Cefèo!

arciere

Cuartar purchiacca:
parerti tonna?

euripide

A me la mano porgi,
o Scita, e fa’ che presso a lei mi trovi!