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Pagina:Commentarii di m. Galeazzo Capella delle cose fatte per la restitutione di Francesco Sforza secondo duca di Milano.djvu/27

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Vinitiano, il quale nella guerra sta presso a capitani della Rep. costui ancora che in aiuto de Franzesi fusse venuto, nondimeno sanza portarsi interamente da nimico haveva promesso che non permetterebbe che le genti del Papa et dell'Imperadore, mentre che stesseno a Robeccho, fusseno offese da quelli, che nell'altra ripa del fiume guardavano la rocca di Pontivico. Ma allhora affermava che non era più in sua potesta mantenere le promesse, Perché richiesto da Mons. d Lautrech fuori della sua opinione che mettesse nel Castello et nella Rocca de Vinitiani guardie Frànzesi, era stato costretto tal cosa concedere. Havendo adunque il S. Prospero mandato a Svizzeri, che col Cardinale Sedunense et col Vescovo da Verul s'appressavano, una scorta di cavalli, poco dopo sanza che alcuno li desse impedumento congiunse le genti con loro. Et pensanso che nõ fusse da perdere più tẽpo, come quello, che essendo gia passato il terzo mese, et soprastando il verno, non haveva ancora fatto cosa degna di loda, sen'ando verso l'Abda Monsignor di Lautrech havedo cominciato a diffidare di se et dello essercito, non havendo gli Oratori de Svizzeri nõ solamente impetrato la pace dal Cardinale de Medici, ma nõ essendo pure stati uditi, si ritirava apoco apoco, et dolevasi et tormentavasi che non haveva i migliori consigli seguitato: et havendo innanzi mandato a fortificare la ripa dell'Abda, et ad instaurare, bastioni a Milano, non si fidava se non in luoghi forti: Oltre questo per mandati da Svizzeri che favorirono i Franzesi, quando con prieghi, quãdo cõ minaccie operava che quelli, ch'erano nell'essercito del Papa non venisseno con l'armi contra il Re di Francia, col quale poco innanzi havevano fatto lega. Ne fu tale cosa di poco frutto, dicendo gia molti apertamente che nõ erano per venire a Milano contra Franzesi. Per laqualcosa bisogno quelli, ch'erano venuti dal Cantone Tigurino, man