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Pagina:Comnena - Alessiade, 1846, tomo primo (Rossi).djvu/85

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LIBRO PRIMO. 81

osservatolo di più tranquillamente con occhio indagatore averlo riconosciuto per quel desso testè balzato giù dal posseduto trono. Passava quindi a narrare per udita i cambiamenti occorsi durante il suo viaggio di ritorno, vogliam dire, essersi mio padre, cacciatone Botaniate, impossessato dell’impero (su di che terremo in appresso discorso), e dall’antecedente umile condizione aver sollevato Costantino figlio di Michele Duca, il più illustre personaggio di quanti ne rimira il sole, ritornandogli le regali insegne e la consorteria della sovranità. Laonde Raul concludeva non essere in verun conto giusto il guerreggiare Alessio per gli addotti motivi da Roberto, all’uopo di vendicarsi, intendomi, dell’ingiuria fattagli da Botaniate, addivenuto, a non dubitarne, colpevole coll’impedire le nozze di Elena e rimuovere dal trono Costantino, azioni che non sapremmo, per verità, come possansi imputare al Comneno, il quale anzi pigliò le vendette dell’offeso, e gli restituì il tolto. Se dunque manchevol sia giusta causa di guerra, poco si dovrà attendere e sperare dalle navi, dalle armi, dalla soldatesca e da ogni altro apprestamento per essa. Tale fu il ragionamento di Raul, e Roberto n’ebbe tanto sdegno che si contenne appena dall’andare in furore e porgli le mani addosso. Aggiuntoglisi di più il sospetto non egli cooperato avesse alla fuga del germano (poichè questi, appellato Rogerio, erasi di moto proprio recato presso de’ Costantinopolitani per annunziar loro il divisamento del tiranno ed il guerresco apparato), la ruggine della doppia offesa, doppiatasi pur ella ad un tratto, spinselo,

     ANNA COMNENA 11