Pagina:Compendio della dottrina cristiana, Roma, 1905.djvu/240

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chè è soprannaturale il fine a cui si dirige, cioè il perdono di Dio, l’acquisto della grazia santificante ed il diritto alla gloria eterna.

D. Spiegate meglio la differenza tra il dolore soprannaturale e il naturale?

R. Chi si pente per avere offeso Dio infinitamente buono e degno per se stesso di essere amato, per aver perduto il paradiso e meritato l’inferno, ovvero per la malizia intrinseca del peccato, ha un dolore soprannaturale perchè questi sono motivi di fede: chi invece si pentisse solo pel disonore, o castigo che gli viene dagli uomini, o per qualche danno puramente temporale, avrebbe un dolore naturale, perchè si pentirebbe solo per motivi umani.

D. Perchè il dolore deve essere sommo?

R. Il dolore deve essere sommo, perchè dobbiamo riguardare e odiare il peccato come sommo di tutti i mali, essendo offesa di Dio sommo Bene.

D. Pel dolore dei peccati è forse necessario piangere, come alle volte si piange per le disgrazie di questa vita?

R. Non ’è necessario che materialmente si pianga pel dolore dei peccati; ma basta che nel cuore si faccia più gran caso di avere offeso Dio, che di qualunque altra disgrazia.

D. Che vuol dire che il dolore deve essere universale?

R. Vuol dire che deve estendersi a tutti i peccati mortali commessi.