Pagina:Compendio della dottrina cristiana, Roma, 1905.djvu/374

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ziani. Ma, essendo poi essi cresciuti in grandissimo numero, tanto da formare un gran popolo, da un altro Faraone, che regnò più tardi, vennero oppressi sotto il giogo della più dura schiavitù, e condannati persino a gettare nel fiume Nilo tutti i figli maschi appena nati.

Liberazione degli ebrei per mezzo di Mosè.


41. Sotto l’orrenda schiavitù d’Egitto, il popolo ebreo sarebbe perito tutto intero, nè avrebbe riveduta la terra di Canaan, se Iddio non veniva a strappano prodigiosamente dalle mani dei barbari oppressori.

42. Un bambino ebreo di nome Mosè era stato provvidenzialmente salvato dalle acque del Nilo dalla stessa figlia di Faraone, e da lei fatto istruire ed educare nella reggia di suo padre.

Di lui si servì Iddio per liberare il suo popolo, e adempiere in esso le promesse fatte ad Abramo.

43. A Mosè adunque, fatto adulto, comandò Iddio che, in compagnia di suo fratello Aronne, andasse da Faraone, e gli ordinasse di lasciare partire gli ebrei dall’Egitto. Faraone si rifiutò. – Allora Mosè, per vincere il cuore indurito di lui, armato di una verga, percosse l’Egitto con dieci prodigiosi e terribili castighi, detti poi le Piaghe d’Egitto, ultimo dei quali fu che un Angelo in sulla mezzanotte, incominciando dal figlio del re, uccise tutti i primogeniti egiziani, si degli uomini che degli animali.

44. La notte in cui avvenne quell’eccidio, gli ebrei per comando di Dio, celebrarono la prima volta la festa di Pasqua, che vuoi dire passaggio del Signore. – Questo fu il rito prescritto da Dio: che ogni famiglia uccidesse un agnello senza macchia, e segnasse col sangue di esso la porta di casa, la quale resterebbe così salva nel passaggio dell’Angelo; che ne arrostisse le carni, e poscia le mangiasse in veste da viaggio e col bastone in mano, come gente preparata per la partenza.