Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/48

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truppe dirigendolo alla volta di Verona e Como per portar prontamente la sua avanguardia sino alla sorgente del Reno, coll’ordine d’occupare nella sua marcia tutti i posti importanti situati su quella lunga linea. Parte di quelle truppe essendo arrivata per la via del Cunu-Aureu1 alla sua destinazione, il suo condottiere spedì un piccol distaccamento nella Mesolcina coll’intenzione forse d’aprire anche da questa parte la comunicazione col restante dell’armata, presumendo egli che i contorni del Ticino sarebbero a quell’ora già stati occupati dalle altre avanguardie di sua nazione, il che non era per anco. Tosto che si seppe l’improvvisa discesa dal Monte-Avis2 di quei terribili nuovi nemici, i quali portavano saccheggio e sterminio ovunque ponevano il piede, si spedì subito ad avvertire Bonosio Governatore romano che risiedeva allora nel castello di Calanca; ed intanto gli abitanti di Mesocco si riunirono frettolosamente ed in piccol numero nei contorni del ponte di Gola3, difendendo quello stretto ed importante passaggio sino all’arrivo degli altri già prevenuti vallerani, i quali giunti batterono, non però senza perdita, e respinsero energicamente

  1. Monte Spluga, anche oggigiorno si chiama Conca d’Oro.
  2. Ora San Bernardino.
  3. Indi Gregorio, e presentemente Pontghergheri.