Pagina:Compie oggi il quarto lustro.pdf/2

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prendo il molto che avrei dovuto fare, e che far non seppi. E quando la missione mi era dalla lunga esperienza resa d’assai più agevole; quando mi trovava circondato e grandemente confortato dalla peculiare benevolenza di tutto un gregge, il cui pastore ben poteva dire: cognosco oves meas et cognoscunt me meæ; quando volgendo ad età matura portava speranza di poter sedere nella dolcezza del riposo e nella giocondità della pace, ecco venire dal Vaticano una voce ad intimarmi di lasciare i diletti miei figliuoli Casalesi, d’uscire da questa terra, e d’andare a pascere altra greggia, a coltivare altra mistica vigna. Dunque la diletta Casale non sarà più mia? Dovrò io dunque andare lontano da un popolo che mi è cotanto affezionato e che io amo come l’anima mia? E le umili mie supplicazioni, e le supplicazioni dei Diocesani perchè io sia lasciato alla chiesa d’Evasio, torneranno elleno vane? Ma il grande Pontefice Pio IX ha parlato, e la sua parola è ad un Vescovo un comando. Mi è forza chinare la fronte e sclamare: sia fatta la volontà del Signore.

Quanto mi costi, o Carissimi, il dover separarmi da voi, lo sa quel Dio che scruta i cuori. A lui è conosciuto l’acerbissimo dolore che sentii all’an-