Pagina:Condivi - Vita di Michelagnolo Buonarroti, 1553 (A).djvu/106

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tura, che ha voluto etíamdío ſaper tutto quello, che’à tale profesſione per qualunche modo seruíſſe. Come dí far laccí, pontí o ver palchí et ſimílí coſe, nelle qualí tanto valſe, quanto forſe quellí che d’altro profeſſion non fanno. Il che ſi conobbe al tempo dí Gíulío II per cotal vía. Douendo Míchelagnolo dípígnerr̃Fonte/commento: Pagina:Condivi - Vita di Michelagnolo Buonarroti, 1553 (A).djvu/120 la volta della cappella dí Síſto, íl Papa ordíno' à Bramante che faceſſe íl ponte. Eglí con tutto che fuſſe quel Archítettore, ch’eglíera, non ſapendo come ſe lo fare, ín píù luoghí pertuſò la volta, calando per quellí certí canapí che tenesſino íl ponte. Cíò vedendo Míchelagnolo ſe ne ríſe, et domandò Bramante, come harebbe da fare, quando veníſſe a que' pertuſi. Bramante che dífenſion non haueua, altro non ríſpoſe, ſe non che non ſi poteua fare altrímentí. La coſa andò ínanzí al Papa, & replícando Bramante quel medeſimo, íl Papa voltato à Míchelagnolo, poí che queſto non è a' propoſito, va díſſe, et fattelo da te. Dísfece Míchelagnolo íl ponte, et ne cauo' tantí canapí, che hauendoglí donatí à vn pouer huomo che l’aíutò, fu cagíone ch’eglí ne marítaſſe due ſue figlíuole. Coſi fece ſenza corde íl ſuo coſi ben teſſuto et compoſto, che ſempre era píù fermo quanto maggíor peſo haueua. Cío fu cagíone, d’aprír glíocchí a Bramante