Pagina:Condivi - Vita di Michelagnolo Buonarroti, 1553 (B).djvu/58

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Zío della Regína Eſter, percíoche nel paſſare ſuo non glí haueua fatto honore et reuerenza. In vn’altro é la ſtoría del Serpente dí bronzo, eleuato da Moíſe ſopra d’vn’aſta, nel qual íl popolo de Iſrael feríto et mal trattato da uíuí ſerpenteglí reguardando, era ſanato. Nel qual Míchelagnolo ha moſtrato mírabíl’ forze, ín queí che ſi voglíono ſtaccar quelle bíſcíe datorno. Nel terzo cantone da baſſo, è la vendetta fatta da Iudít, contra Oloferne. Et nel quarto quella dí Dauíd, contra Golíad. Et queſta è breuemente tutta la ſtoría, Ma non meno dí queſta è marauíglíoſa quella parte, che alla ſtoría no(n) ſi appertíene. Queſtí ſon certí ígnudí, che ſopra la gía detta corníce, ín alcuní Zoccolí ſedendo, vn dí qua, et un dí là, ſoſtengano í medaglíoní, che ſi ſon dettí, fintí dí metallo, neí qualí, a uſo dí roueſcí, ſon fatte varíe ſtoríe tutte appropoſito pero' della príncípale. In queſte coſe tutte, per la vaghezza de compartímentí, per la díuerſità del’attítudíní, et per la contraríeta' de’ ſití, moſtrò Míchelagnolo vn’arte grandíſſima. Ma narrare í partícularí dí queſte et del’altre coſe, ſaría opera ínfiníta, ne baſtarebbe vn volume. Pero' breuemente me ne ſon paſſato, volendo ſolamente dare vn poco dí luce, píù toſto del tutto che ſpecíficar le partí. Ne ín