Pagina:Condivi - Vita di Michelagnolo Buonarroti, 1553 (B).djvu/68

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gnoría non dubítaua chel Papa non doueſſe fare ogní opera, per rímetterla, et aſpettando certa guerra, voltò l’anímo à fortíficar la cíttà. Et ſopra cíó fece Míchelagnolo Commíſſarío generale. Eglí adunque prepoſto a' tale ímpreſa, oltre a molte altre prouíſioní da luí per tutta la Cítta' fatte, cínſe íl monte dí San Míníato, che ſopraſta' alla terra, et ſquopre íntorno íl paeſe. Del qual monte, ſel nemíco ínſignoríto ſi fuſſe, non e' dubbío che s’ímpatroníua anchora della Cíttà. Fu adunque tale auedímento la ſalute della terra, et danno grandíſimo del nemíco, percíoche eſſendo alto & eleuato, come ho detto, molto moleſtaua l’hoſte, maſſimamente dal campaníle della chíeſa, doue erano due pezzí d’artíglíería, che dí co(n)tínuo gra(n) danno dauano al campo dí fuore· Míchelagnolo anchor che tal prouíſio(n)e haueſſe fatta, non dí meno per qualunque caſo auenír poteſſi, ſe ne ſtaua ín quel monte. Et eſſendo ſtato gía círca ſeí meſi, ſi comíncíò tra í ſoldatí della cíttá, à mormorare dí non ſo che tradímento: del quale Míchelagnolo parte da ſe accortoſi, parte auíſato da certí Capítaní ſuoí amící, ſen’ando' alla Sígnoría ſcoprendole cíoche ínteſo & víſto haueua, moſtrando loro ín che perícolo ſi trouaſſe la cíttà: dícendo, che anchor erano a' tempo á


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