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96 confessioni d’un scettico


Sai tu dov’è la libertà degna dell’uomo che conosce sè stesso? Nel concordarsi alle leggi della natura e non nel ribellarsene. Se i tuoi organi son male disposti a ricevere l’eredità della vita umana nelle sue parti migliori; se le conquiste dell’esperienza non entrarono ancora a saldarsi e maturarsi nel tuo cervello; se i gruppi meccanici vi s’arrestarono a mezza via non convertendosi in quella forma più alta e più idealmente vera alla quale è giunta omai la natura nella storia di sè stessa; se le tue potenze acerbe vi contrastano ancora, e rugge negli organi la ribellione stolta alle sue leggi, tu non sei libera.

Anche qui son pochi, pur troppo, coloro che si conquistarono la libertà dell’intelletto redento riproducendo in sè stessi la legge. La maggior parte dei cervelli è ancora inesperta e rude, l’eredità della vita storica non vi si matura in un gruppo d’attività cognate che si rifecondano insieme; v’è dissidio doloroso e tragico non con-