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66 confessioni d’un scettico

lità strana tu mi prometti, o filosofo dell’ ideale? immortalità senza un Dio dal quale mi venga, senza una coscienza che vi partecipi; immortalità dell’inconscio, muta, insipida, inerte, come il nirvana di Buddha! È questo il porto che ci attende dopo le tempeste ed i pericoli? Ah! te lo confesso, vorrei qualchecosa di più che questo sonno eterno nel grembo dell’inconscio; vorrei una vita in cui si compiesse ma non si disfacesse quella che porto negli organi; vorrei l’estasi piena inebbriante di tutte le mie potenze educate e maturate nell’epoptea d’un Eleusi celeste.»

Ahimè! quante cose vorresti! ma i desideri nostri si spezzano tutti davanti alla necessità scettica della legge. Ti componi un’ immortalità fantastica come se le cose ti girassero intorno, e la tua coscienza divenisse il fine ultimo dell’universo. Ma credi tu che le origini della tua coscienza sieno di là dagli organi? dov’è una coscienza fuor dal cervello in cui s’ingenera? essa non è che il simbolo