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70 | confessioni d’un scettico |
della vita partecipandosi a tutti senza concentrarsi in nessuno.
La cosciensa è un aspetto fuggitivo dell’essere eterno, che si manifesta in un gruppo di moti e si ecclissa col loro dissolversi; ma ciò ch’ella crea coll’esperienza degli organi si trasmette nell’inconscio che lo riceve rifecondandosi nella vita di tutti. L’immortalità nostra è quì. Il sentimento ne vagheggia da tanti secoli un’altra nell’oltretomba, ma il sentimento si spezza davanti alle leggi impenitenti e scettiche della natura.
Rassegnati dunque alla vita qual’è, non quale te la fabbrica il sentimento; adora con dignità magnanima i santi decreti della natura non disfacendone le leggi eterne ma riproducendole serenamente nel tuo cervello. È quì la beatitudine più alta dell’uomo liberato dalle demenze ascetiche; la via per cui vi si giunge è dolorosa; ma l’epoptea dell’intelletto redento nel vero non s’acquista per altra guisa. Addio.
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