Pagina:Confessioni d'un scettico.djvu/87

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lettera xv. 83

Sai tu le colonne d’Ercole del moto? sai tu la culla della vita dove sia? sai tu l’aurora dell’essere dove spunti? L’ideale s’ingenera dalla natura per le rovine di mille secoli. Sai tu di quanti mondi sepolti è fatto il tuo cervello? in ciò che tu chiami volontà creatrice ed una, sai tu quanti strati sovrapposti l’un l’altro vi s’adunino? ciò che in te pensa e sente, prima d’approdare alle rive arcane de’ tuoi centri nervosi, errò lungamente sopra l’oceano della materia balestrato per le vie dello spazio, e prima di consociarsi nei gruppi sempre più alti del moto, dai quali finalmente si dischiuse l’idea in cui la vita si fa conscia di sè, affaticò il telaio meccanico di tanti cervelli spenti che la trasmisero nel tuo.

Credi tu che l’idea sia piovuta negli organi da qualche virtù sconosciuta, al di là dei sensi, al di là del moto, al di là del tempo? Essa è l’effetto d’una vasta evoluzione meccanica, ma è sempre l’idea cioè la natura stessa omai giunta ad una forma