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Pagina:Considerazioni sulla importanza militare e commerciale della ferrovia direttissima Bologna-Firenze.djvu/70

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di 0,015 alla quale lo Zannoni intenderebbe di tenersi, se non la sua quasi impossibilità...» Invece nel valutare il costo della linea Sasso-Prato il Comm. Protche partendo da elementi più positivi, e dall’ipotesi che la medesima è di facile costruzione nel Setta, che il Bisenzio si presta benissimo all’impianto di una ferrovia, e che i terreni attraversati dalla grande galleria di Montepiano «non richiedono grossi rivestimenti e neanche arco rovescio» doveva naturalmente essere condotto a determinare un preventivo relativamente meno elevato.

Ciò premesso, conviene ammettere che i 45 milioni suaccennati non si riferiscono alla linea Zannoni, ma ad una ferrovia ipotetica condotta da Bologna alla Sieve, passando per Canida e Firenzuola, nelle più sfavorevoli condizioni possibili; cioè ad una ferrovia avente, com’egli scrive, «tutt’al più 23 chilometri di costruzione facile alle due estremità» e pel rimanente sviluppo «due grandi gallerie ed altri numerosi e costosi lavori.»

Cosi stando le cose, si può ritenere che la somma indicata sia sufficiente per costruire qualsiasi linea che da Bologna debba raggiungere la Sieve passando pel Santerno all’altitudine di M. 500, quando tale linea non presenti, nella parte non comune colla linea Zannoni, le immense difficoltà di questa. Fra simili ferrovie si potrà certamente comprendere la linea Zannoni, per la tratta da Bologna alla Sieve presso Campiano, quale risulterà colla variante proposta. E siccome da questo punto a Firenze la Direttissima misura appena 27 chilometri, i quali non costeranno certamente i 35 milioni mancanti per raggiungere gli 80 occorrenti per la linea Protche (poiché il tronco Borgo S. Lorenzo-Firenze1 della Faentina che percorre le stesse valli costerà solamente una quindicina di milioni, per una lunghezza di 34 chilom.), ne segue che la maggiore spesa richiesta dalla linea Protche rispetto alla Direttissima per la Futa non sarà insignificante.

Con più ragione ciò deve potersi dire della linea Protche: poiché, da Sasso a Firenze, quando sia deviata colla Variante Alta di Citerna, essa richiede (rispetto al tracciato per la Futa) una minor lunghezza di nuova linea da costruire, una sola grande galleria fra Bologna e la Sieve, e percorre la valle del Setta che lo stesso Comm. Protche intendeva rimontare fin sopra Badia, la quale perciò non dovrebbe presentare le immense difficoltà della linea Zannoni.

Ora, se si tien conto dei diversi criteri da cui partì il Comm. Protche nel determinare le somme esposte, e delle maggiori eventualità che corrono le spese impreviste, in un’opera importante come la galleria di Montepiano2, rispetto alle opere delle Varianti; se si computano gli interessi del capitale morto durante il maggior tempo occorrente per l’esecuzione della linea Protche, e le conseguenti perdite per minori

  1. Il tronco d’accesso all’Appennino della ferrovia Faentina da Firenze a Borgo S. Lorenzo della lunghezza di chilometri 34 che si svolgono in gran parte su contrafforti scoscesi ed accidentati, conta 25 opere d’arte speciali, una cinquantina di muraglioni, molte ed importanti deviazioni di torrenti e strade, e 9 gallerie della lunghezza complessiva di quasi 7 chilometri. Fra queste è compresa quella di Pratolino, lunga M. 3466, che deve scavarsi a foro cieco, ed in massima parte dall'imbocco meridionale a cui sono applicate le perforatrici.
  2. La galleria dell’Arlberg della lunghezza di soli chilometri 10,266, scavata a foro cieco dai due imbocchi colle livellette favorevolmente disposte in salita verso il centro, fu prevista del costo di circa 4 mila lire al metro. Ma la Revue des deux Monde del 1° Agosto 1884, pag. 630, ci fa sapere che «un crédit additionel de 14,250,000 francs a été demandé le 6 Décembre 1873, à la chambre des représentans par le ministre des finances d’Autriche au nom du ministre du commerce. Ce surplus de depenses est necessité par le coût imprévu du soutènement du tunnel.»