La vita in region così focosa, 635E muojon lieti, e ai successor dan loco:
Non son come fra Noi gli Uomini, e i Bruti
Generati di Femina, e di Maschio,
Di semi, e d’ova; il copioso umore,
E il calor grande ivi fermenta, e move 640I vitali principj, e dalla Terra
Nascono ognor nuovi animali, e sempre
Ringiovinisce la Natura eterna.
Colà però non v’hà di Maja il Figlio
Quell’astro a governar col Caduceo, 645Come gli Etnici han detto, e che ad Apollo
Rubbò in Tessaglia la faretra, e i buoi,
E che per guadagnar qualch’aurea borsa
Era amoroso Ambasciator di Giove.
Finsero ciò perch’abbian nell’Olimpo 650Un Protettore i Ruffiani, e i Ladri:
Mertano i primi nel suo tempio asilo
Di Cupido corrier pietosi e fidi;
Ma li secondi son avare Arpìe,
Nè il Cielo assiste alle rapine, ai furti. 655Quel bel Piropo, che più in là fiammeggia,
E con tremoli rai, qual specchio luce,
E’ la Stella Ciprigna; in otto mesi