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Pagina:Copernico - Poemetto Astronomico.djvu/33

Da Wikisource.

XXXII..


A passar l'ore fra diletti, e gioje:
Non parlan come noi, la lor favella
E' una continua melodìa temprata
685In musicali consonanze, e note.
Aman Teatri, aman conviti, e giochi;
Son bruni bruni, anzi pur negri negri
Gli abitator dell'acidalia Stella;
Così li tinge, e li colora il Sole,
690Che infocati fra lor vibra i suoi dardi;
Nè son perciò men dilicati e belli,
Come veggiam tal'or fra noi le brune
Superar di beltà le bianche Donne,
E acquistare in amor più bei Trionfi.
695Lussuria sta fra lor come Regina,
E con Amor l'Impero suo divide:
Si cibano Color di manna, e droghe,
Beon d'amomo e cannella acque stillate;
E senza ufficio di Canali immondi
700Le reliquie sottil del nutrimento
Traspiran con sudor facile e grato,
Serbando i membri lor puliti, e tersi.
La nettarea sostanza, e ambrosio succo
Irrita ad essi le midolla, e l'ossa
705Di libidine calda, e senza tregua