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capitolo xiv. | 123 |
2. Tutto ciò che è nei cieli, e sulla terra appartiene a Dio. Guai agl’infedeli! un gastigo terribile li attende.
3. Quei che preferiscono la vita di quaggiù alla vita futura, che allontanano gli uomini dalla via di Dio, e cercano renderla tortuosa, sono ben lontani dalla verità).
4. Non abbiamo mandato alcun apostolo, che non abbia parlato la lingua del suo popolo. Quindi Dio smarrisce chi vuole e dirige chi vuole: Egli è il Possente, il Savio.
5 Mandammo Mosè, accompagnato da’ nostri miracoli. Gli dicemmo: Fa sortire il tuo popolo dalle tenebre rammentagli le giornate del Signore1. Certamente che in ciò vi sono dei segni d’avvertimento per ogni uomo che sa soffrire, e rendere grazie.
6. Mosè disse al suo popolo: Ricordatevi de’ benefizj di Dio, quando vi liberò dal giogo della famiglia di Faraone che vi opprimeva con gastigi crudeli, immolava i vostri figli, e non risparmiava che le femmine. Era una dura prova del vostro Signore.
7. Ricordatevi quando il vostro Signore ha fatto sentire (queste parole): Siate riconoscenti, ed io accrescerò le mie grazie; ma se sarete infedeli (tremate) i miei gastighi sono terribili.
8. Quando anche foste infedeli, e che tutta la terra lo fosse, Dio è ricco, e pieno di gloria.
9. Avete mai sentita la storia de’ popoli di Noè, d’Ad, e di Themud, che vi han preceduti?
10. Dio solo conosce la loro posterità. Questi popoli ebbero de’ profeti che loro offrirono segni evidenti della loro missione; ma portavano le mani alla bocca, e gridavano: Non crediamo all’oggetto della vostra missione, e siamo in gran dubbio su quel culto a cui ci chiamate.
14. I profeti risposero: Vi è forse qualche dubbio su Dio, creatore dei cieli, e della terra, che vi chiama a lui per cancellarvi i peccati, e vi då tempo fino al momento già fissato?
12. Voi non siete, dissero, che uomini come noi; volete distorci dalle divinità che adoravano i nostri padri. Recateci un potere evidente (il potere dei miracoli).
13. I profeti lor dissero: Certamente noi siamo uomini come voi; ma Dio accorda le sue grazie a quei che vuole de’ suoi servitori, e non possiamo mostrarvi alcun potere,
14. Se non col permesso di Dio. I credenti non pongono la loro fiducia che in Dio solo.
15. E perchè non metteremmo la nostra fiducia in lui? Egli ci guida sulla nostra strada, e noi sopportiamo le vostre ingiurie con pazienza. Gli uomini rassegnati non mettono la loro fiducia che in Dio.
16. Vi cacceremo dal nostro paese, dissero gl’idolatri, ovvero rientrate nella nostra religione. Ed allora Dio fece questa rivelazione ai profeti: Io annienterò gli empj.
17. Voi abiterete il loro paese dopo di loro. Questa è la ricompensa di quei che mi temono e temono le mie minaccie.
18. Allora i profeti domandarono l’ajuto di Dio, e tutti gli orgogliosi, e ribelli furono annientati.
- ↑ Cioè, gli avvenimenti rimarchevoli, le giornate impresse nella memoria degli uomini per qualche vittoria o qualche favore di Dio. Gli arabi chiamavano giornate i combattimenti, e le battaglie.