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capitolo ii. 3

loro la vista e l'udito, poichè è onnipotente. O Uomini 1! adorate il vostro Signore, quello che ha creato voi, e coloro che vi hanno preceduto. Temetemi.

20. È Dio che vi ha dato la terra per letto, ed ha inalzato i cieli come un edifizio sulle vostre teste; è desso che fa versare l'acqua dal cielo, che per essa fa germogliare i frutti destinati a nutrirvi. Non date dunque alcun socio a Dio. Voi lo sapete.

21. Se avete qualche dubbio sul libro che abbiamo mandato al nostro servitore, producete un capitolo almeno simile a quelli che esso rinchiude, e chiamate se siete sinceri, i testimonj che voi invocate a fianco di Dio 2.

22. Ma se voi non lo fate, e per certo non lo farete, temete il fuoco preparato per gl'infedeli, il fuoco di cui gli uomini e le pietre saranno l’alimento 3.

23. Tutti coloro che credono, e che praticano le buone opere, avranno per abitazione giardini bagnati da acque correnti; tutte le volte che riceveranno i frutti di questi giardini grideranno: Ecco i frutti di cui ci nutrivamo altravolta 4; ma non ne avranno che l'apparenza 5. Troveranno colà donne esenti da qualunque macchia, e vi resteranno eternamente.

24. Dio non si vergogna di offrire in parabola un moscone, o altro oggetto più degno 6. I credenti sanno che è la verita che loro viene dal Signore, ma gl'infedeli dicono: Cosa ha voluto dirci Dio nel farci questa parabola? Con simili parabole egli divia gli uni, e dirige gli altri. No, non vi saranno che i cattivi che saranno deviati,

25. I cattivi. che rompono il patto conchiuso dapprima col Signore, che separano ciò che Dio aveva ordinato di conservare unito, che commettono disordini sulla terra: costoro sono infelici.

26. Come potete essere ingrati verso Dio, voi che eravate morti, e vi ha resa la vita; verso Dio che vi farà morire, che poi vi farà rivivere di nuovo, e vicino a cui voi tornerete un giorno?

27. E' desso che ha creato per voi tutto ciò che esiste sulla terra; dopo terminata quest'opera, se ne andò verso il cielo, e ne formò sette cieli, egli che sa fare tutto 7.

28. Quando Dio disse agli angeli: Io stabilirò un Vicario sulla terra, gli angeli risposero: Vuoi tu mettere sulla terra un essere che vi propagherà il male, e spanderà il sangue, mentre che noi celebriamo le tue lodi, e che ti

  1. Allorquando un predicatore nella Moschea, o un oratore arabo, parla al popolo si serve delle parole O uomini! cioè, o voi che mi ascoltate! Maometto parlava sempre così; i commentatori poi fanno osservare che questa espressione si applica più particolarmente ai Mecchesi, mentre si serve per i Medinesi dell'espressione O Credenti!
  2. In questo passo il Corano vuol dire che nel culto idolatro vi erano fra il Dio unico o gli uomini, degli esseri e divinità intermedie. Maometto non accusa gli Arabi di adorare le divinità esclusivamente e assolutamente, ma di mescolare al culto di Dio quello di altre divinità. Ciò risulta da molti passi del Corano, in cui gl'idolatri sono reputati riconoscere l'azione del Dio Supremo.
  3. Le pietre, cioè le statue di pietra delle false divinità.
  4. Cioè nell'altro mondo, o sulla terra.
  5. Questi frutti saranno più gustosi di quei della terra, sebbene in apparenza simili a questi ultimi.
  6. Gli arabi rimproveravano Maometto di mescolare agl'insegnamenti gravi e serj parabole tratte da cose vili, come gl'insetti, l'ape, il ragno, la formica, etc. Egli risponde qui al loro rimprovero.
  7. Il cielo dapprima non ora che un solo; Dio lo divise in sette cieli soprapposti uno su l’altro come le pelli o le foglie delle cipolle.