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capitolo xxvi. 187


168.  Ciò che voi fate fa orrore.

169.  Signore! libera me, e la mia famiglia da ciò che essi fanno.

170.  Noi lo salvammo insieme a tutta la sua famiglia,

171.  Meno una vecchia ch’era rimasta indietro;

172.  Poi sterminammo gli altri.

173.  Facemmo piovere sovr’essi una pioggia; che terribile pioggia quella che cadde su quei ch’esortavamo!

174.  Era un segno del cielo; ma la maggior parte non vi crede.

175.  Il tuo Signore, nonostante, è possente, e misericordioso.

176.  Gli abitanti della foresta (di Madian) hanno accusato i loro profeti d’impostura.

177.  Choaib gridava loro: Temete Dio!

178.  Vengo a voi com’un apostolo degno di fiducia.

179.  Temete dunque Dio, ed obbeditemi.

180.  Non vi chiedo alcuna mercede; essa è a carico di Dio, sovrano dell’universo.

181.  Empiete la misura, e non defraudate i vostri simili.

182.  Pesate con una bilancia esatta.

183.  Non defraudate alcuno del suo bene, e non propagate il male sulla terra.

184.  Temete colui che vi ha creati insieme alle generazioni precedenti.

185.  Gli risposero: In verità o Choaib! tu sei incantato.

186.  Tu sei un uomo come noi, e crediamo che sei un impostore.

187.  Fa dunque cadere sulla nostra testa una porzione di cielo, se sei veritiero.

188.  Dio conosce perfettamente le vostr’azioni (rispose Choaib).

189.  Lo trattavano d’impostore; il gastigo della nube tenebrosa li colpi: era il giorno d’un gastigo terribile.

190.  Era un segno del cielo; ma la maggior parte non crede.

191.  Il tuo Signore è possente, e misericordioso.

192.  Il Corano è una rivelazione del padre dell’universo.

193.  Lo spirito fedele1 l’ha recato dal cielo,

194.  E l’ha deposto sul tuo cuore, acciò tu fossi apostolo.

195.  Egli (il Corano) è in lingua Araba chiara.

196.  È stato predetto dalle Scritture antiche.

197.  Non è egli un segno, che i dottori de’ figli d’Israele ne abbiano conoscenza?

198.  Se noi l’avessimo rivelato ad un estero,

199.  E che l’avesse recitato agl’infedeli, non v’avrebbero creduto.

200.  Così abbiamo impressa l’incredulità nei cuori de’ colpevoli.

201.  Non vi crederanno finchè il gastigo crudele non arrivi.

202.  Certamente, questo gastigo piomberà sovr’essi ail’improvviso, quando meno se l’aspetteranno.

203.  Grideranno allora Ci si darà una dilazione?

204.  Eh bene! cercheranno oggi ad affrettarne il momento?

205.  Che te ne pare? Se dopo averli lasciati godere dei beni di questo mondo per molti anni,

206.  Il supplizio di cui eran minacciati, li colpisce,

207.  A che lor serviranno i loro godimenti?

208.  Non abbiamo distrutta una città che non abbia avuto i suoi apostoli,

  1. L’angelo Gabriele.