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capitolo xxxvi. 225


54.  In quel giorno, neppur una sola anima sarà trattata ingiustamente; saranno tutti retribuiti secondo le proprie opere.

55.  In quel giorno, gli eredi del paradiso saranno ricolmi di gioja.

56.  In compagnia delle loro mogli si riposeranno all’ombra seduti comodamente su dei sedili con cuscini.

57.  Avranno frutta, e tutto ciò che domanderanno.

58.  Salute! sarà la parola che ad essi si dirigerà da parte del loro, Signore il Misericordioso.

59.  Quel giorno, o infedeli, sarete separati!

60.  Non ho io pattuito con voi, o figli d’Adamo, che non avreste servito Satana? (egli è vostro nemico dichiarato.)

61.  Adoratemi; è la strada retta.

62.  Egli ha sedotto una gran parte di voi. Non l’avete capito?

63.  Ecco il supplizio che vi si prometteva.

64.  Oggi scaldatevi al suo fuoco, in premio delle vostre opere.

65.  Oggi apporremo un suggello sulle loro labbra; ci parleranno soltanto colle mani, e giustificheranno co’ piedi le loro azioni.

66.  Se noi volessimo, torremmo loro la vista; si getterebbero allora precipitosamente sulla strada; ma come la vedrebbero?

67.  Se noi volessimo faremmo loro cangiare di forma; essi non potrebbero andare nè avanti nè indietro.

68.  Noi curviamo il dorso di quei che facciam vivere lungamente. Non lo comprendono?

69.  Non gli abbiam insegnata la poesia (a Maometto), ed essa non gli conviene; questo libro non è che un avvertimento, e una lettura chiara1,

70.  Per avvertire i viventi, e far eseguire la sentenza contro gl’infedeli.

71.  Non veggon forse che, fra le cose formate colle nostre mani, abbiamo creato gli animali per essi, e che ne dispongono come padroni?

72.  Li abbiamo loro sottomessi; se servono di una parte per montarli, e degli altri si cibano.

73.  In questi animali trovano grandi vantaggi, vi trovano da bere (come il latte). Non saranno dunque riconoscenti verso di noi?

74.  Adorano altre divinità fuori di Dio per ottenere la loro assistenza.

75.  Ma queste non potranno ajutarli; essi piuttosto servono d’armata alle loro divinità.

76.  I loro discorsi dunque non t’affliggano (o Maometto!) noi conosciamo ciò che nascondono, e cio che palesano.

77.  Non vede l’uomo che l’abbiam creato d’una goccia di sperme? ed eccolo che s’erige in vero avversario.

78.  Ci propone delle parabole egli che scorda in qual modo è stato creato, ci dice: Chi può far rivivere le ossa dopo cariate?

79.  Rispondi loro: Le farà rivivere colui che le ha prodotte la prima volta, colui che sa tutto creare;

80.  Colui che fa sortire il fuoco da un legno verde2, da cui accendete i vostri fuochi;

  1. Gl’infedeli trovavano che Maometto non era che un poeta. Egli si difende, e riguarda la poesia come al disotto di lui; si è già visto (cap. 26, vers. 225) ch’egli la condanna come pericolosa.
  2. Si tratta qui della maniera di fare il fuoco in uso presso gli arabi: Due pezzi d’una certa specie di legno, stropicciati l’uno contro l’altro, fanno nascere il fuoco, ancorchè il legno sia verde ed umido.