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240 il corano,


di Dio contro voi è più forte che il vostro odio contro voi stessi, quando, invitati alla fede non avete creduto.

11.  Signore; risponderanno, ci hai fatti morire due volte, e ci hai rianimati due volte1; non v’è egli modo di sortire di qui? Confessiamo i nostri peccati.

12.  Ecco ciò che avrete, voi che non avete creduto allorchè vi si predicava il Dio unico, e che vi mostravate credenti tutte le volte che gli si attribuivano de compagni. Ma la decisione suprema appartiene a Dio, l’Alto, il Grande.

13.  È lui che vi fa vedere i suoi miracoli, che vi manda il nutrimento dal cielo; ma colui soltanto profitta dell’avvertimento che si rivolge a Dio.

14.  Pregate dunque Dio offrendogli un culto puro, e sincero, quando anche gl’infedeli ne avessero rabbia.

15.  Quel Dio che occupa i gradi più elevati, e che possiede il trono (della maestà)2 di sua spontanea volontà vibra (il soffio) del suo spirito in colui dei suoi servi che più gli piace per avvertirlo del giorno dell’incontro3.

16.  Il giorno che lor toccherà (gli uomini) sortiranno (dai loro sepolcri) ed alcuna delle loro azioni non resterà ascosa agli occhi di Dio. Quel giorno a chi spetterà il potere supremo? Al Dio unico, e forte.

17.  In quel giorno, ogni anima sarà ricompensata secondo le sue opere, e non sarà fatta ingiustizia. Dio è pronto a stabilire i conti.

18.  Avvertili del giorno prossimo in cui il cuore rimontando alla gola, sarà quasi per soffocarli.

19.  I malvagi non avranno, nè amico, nè intercessore che sia esandito.

20.  Dio conosce gli occhi perfidi, e ciò che i cuori nascondono4.

21.  Dio decide di tutto con giustizia. Coloro che gl’infedeli invocano a fianco di lui, non potranno decidere di checchessia, poichè Dio sente, e vede tutto.

22.  Non hanno essi viaggiato nel paese? Non hanno essi veduto qual fu la fine de’ popoli che li han preceduti? (Que’ popoli) valevano più che essi per la forza e per i monumenti che hanno lasciati in questo paese. Ma Dio li ha colpiti per i loro peccati, e niuno ha potuto difenderli contro Dio.

23.  Poichè gli apostoli vennero fra loro accompagnati da’ segni evidenti, e negarono la lor missione. Dio s’impadroni di loro. E terribile ne’ suoi gastighi.

24.  Mandammo Mosè accompagnato da’ nostri miracoli, e con un potere evidente,

25.  Verso Farone, Haman, e Karun; ma dissero: È un mago, è un impostore.

26.  Quando egli venne ad essi, recando loro la verità da parte nostra, gridarono: Uccidete quei che lo seguono, risparmiate soltanto le loro donne; ma gli strattagemmi degl’increduli furono inutili, e non riuscirono.

27.  Lasciatemi uccidere Mosè, disse Faraone; che invochi allora il suo Dio; io temo che vi faccia cambiare di religione, o che dissemini il disordine nel paese.

  1. I commentatori intendono diversamente questo passo. Secondo alcuni la prima morte è quello stato d’insensibilità nel quale l’uomo è prima di nascere, la seconda è quella in seguito della quale parte dal mondo; si rinasce due volte, l’una per il mondo, l’altra per il giudizio ultimo. Secondo altri, la prima morte è quella naturale; la seconda è quando il defunto, dopo essere stato interrogato nel sepolcro, muore fino al giorno della resurrezione.
  2. La parola Idel testo vuol dire il trono della maestà, ch’è sopra tutti i cieli, e molto al disopra del Korsi che è il trono della giustizia.
  3. Il giorno dell’incontro (con Dio) è il giorno del giudizio ultimo.
  4. Cioè, che Dio conosce le azioni dell’anima di cui gli occhi velano la perfidia, non che l’interno dei cuori.