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capitolo xlvii. 263


3.  Affinchè t’assista col suo potente soccorso.

4.  È desso che fa scendere la tranquillità nel cuore dei fedeli, acciò aumentino continuamente la loro fede, le armate dei cieli e della terra appartenendo a Dio pieno di scienza e di saviezza;

5.  Affinchè (Dio dal canto suo) introduca i credenti, tanto uomini che donne, nei giardini bagnati da fiumi per restarvi eternamente; affinchè egli cancelli le loro cattive azioni. È una felicità immensa che Dio tiene in riserva.

6.  Ei punirà gl’ipocriti e gl’idolatri de’ due sessi, e tutti coloro che giudicano male di Dio. La ruota della disgrazia gira contro loro. Dio è sdegnato con essi, e li maledice; ha preparato per essi il fuoco dell’inferno, e che risultamento spaventevole!

7.  Le armate del Cielo e della terra gli appartengono; egli è potente e savio.

8.  T’abbiamo mandato (o Maometto) per testimonio (per deporre contro di loro) per apostolo che annunzia ed avverte,

9.  Affinchè voi, o uomini, crediate in Dio, ed al suo profeta, l’assistiate, l’onoriate, e celebriate le sue lodi mattina e sera.

10.  Coloro che, dandoti la mano, ti giurano fedeltà, la giurano a Dio1; la mano di Dio sta sulle loro mani. Chi violerà il giuramento, lo violerà a danno proprio, e a chi resterà fedele al patto, Dio accorderà una ricompensa magnifica.

11.  Gli arabi del deserto che restarono indietro verranno a dirti: Le nostre mandre, e le nostre famiglie ci hanno impedito di seguirti; prega Dio che ci perdoni i nostri peccati. Le lingue di costoro proferiranno ciò che non è nei foro cuori. Di loro: chi potrà lottare contro Dio, s’egli vuole affliggervi con una disgrazia, od accordarvi qualche bene? Dio conosce le vostre azioni.

12.  Ma voi vi siete immaginati che l’apostolo ed i credenti non torneranno mai presso le loro famiglie, e siffatto pensiero piaceva ai vostri cuori: i vostri pensieri sono stati criminosi, e voi siete un popolo perverso.

13.  Abbiamo preparato un focolare ardente per gl’infedeli che non hanno creduto in Dio ed al suo apostolo.

14.  Il regno de’ cieli e della terra appartiene a Dio; egli perdona chi vuole, e gastiga chi vuole. È indulgente e misericordioso.

15.  Se voi andrete ad impadronirvi d’un bottino certo, gli arabi che son rimasti nelle lor case vi diranno: Fateci venire con voi. Essi vogliono cambiare la parola di Dio2. Di’ loro: Voi non verrete con noi. Dio l’ha già deciso così. Ti diranno che lo fate per gelosia; non è vero, ma pochi di loro comprendono.

16.  Di’ ancora agli arabi del deserto che sono rimasti in casa: Vi chiameremo a battervi contro nazioni potenti;3 voi le combatterete finchè non abbraccieranno l’islamismo. Se obbedirete, Dio vi accorderà una bella ricompensa; ma se tergiverserete, come avete fatto altra volta vi darà un gastigo doloroso.

    sano che tal frase, sebbene al preterito, deve riferirsi, nel senso profetico, alla presa della Mecca e che è stata rivelata due anni prima della conquista di questa città. Altri credono che si tratti della presa di Khaiber, fortezza ebrea, o di quella di Monta città dell’impero romano.

  1. Era la maniera di giurare degli arabi, o di contrarre un impegno.
  2. Poichè Dio non avea promesso la vittoria che a coloro che avrebbero combattuto sempre a fianco di Maometto.
  3. Non s’è d’accordo se questa (denominazione) di guerra riferisca a qualche grande impero come la Persia o Roma, ovvero a Ben-Honeifa tribù possente nel Yemama.