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capitolo lxxi. 301


26.  Quei che reputano il giorno della retribuzione come una verità,

27.  Che il pensiero del gastigo di Dio spaventa,

28.  Poichè nessuno scampa al gastigo di Dio;

29.  Quei che si conservano nella castità,

30.  E che non hanno commercio che colle loro mogli, e colle schiave che hanno comperate, poichè allora non incorrono biasimo;

31.  E chí porta i suoi desiderj al di là trasgredisce.

32.  Quei che custodiscono fedelmente i depositi che sono loro confidati, ed adempiono i loro impegni,

33.  Che sono stabili nelle loro deposizioni,

34.  Che fanno assiduamente la preghiera,

35.  Essi saranno nei giardini (del paradiso) l’oggetto degli onori.

36.  Ma che hanno quegl’infedeli che corrono ansanti dinanzi a te,

37.  Divisi in masse a dritta ed a sinistra?

38.  Sarebbe forse perchè vorrebbero tutti entrare nel giardino delle delizie?

39.  Oibò. Noi li abbiamo creati, essi sanno da che.

40.  Io non giuro per il sovrano dell’Oriente e dell’Occidente che possiamo

41.  Rimpiazzare con un popolo che varrà più di loro; e non lasceremo sorpassarci (nell’esecuzione) dei nostri decreti.

42.  Lasciali agire e divertirsi finchè si trovino in presenza del loro giorno, di quel giorno che loro è stato promesso,

43.  Quel giorno, in cui fuggiranno dalle loro tombe frettolosamente come si riunissero sotto le bandiere (stendardi),

44.  Cogli occhi bassi, coperti d’ignominia. Tale è il giorno che si promette a loro.


CAPITOLO LXXI.

noè.

Dato alla Mecca. — 29 Versetti.

In nome di Dio clemente e misericordioso.


4.  Mandammo Noè al suo popolo, e gli dicemmo: Và ad avvertire il tuo popolo pria che il gastigo doloroso cada su lui.

2.  Noè disse: O popolo mio! io sono il vero apostolo destinato ad avvertirvi.

3.  Adorate il Dio unico, temetelo, ed obbeditemi;

4.  Egli cancellerà i vostri peccati, e vi lascerà sussistere fino al giorno fissato; poichè, quando l’epoca stabilita da Dio arriva, niuno potrà ritardarla. Possiate voi comprenderlo!

5.  (Noè si volse a Dio) e disse: Signore! ho chiamato il mio popolo a te notte e giorno, ma la mia chiamata non ha fatto che accrescere il loro allontanamento.

6.  Ogni qual volta li ho invitati (al tuo culto) affinchè tu potessi perdonarli, si turavano le orecchia colle dita, e s’avviluppavano nelle loro vestí; perseverarono (nell’errore) e si gonfiarono d’orgoglio.

7.  Quindi, li ho chiamati apertamente al tuo culto.

8.  Ho predicato loro in pubblico ed in segreto.

9.  Io diceva loro: Implorate il perdono del Signore; egli è dispostissimo a perdonarvi.

10.  Farà piovere dal cielo piogge abbondanti.