Pagina:Cordelia - Dopo le nozze, Milano, Treves, 1882.djvu/231

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l'ultimo capitolo 217


— E senti, nonnina, — soggiungeva piangendo, — pazienza se il "babbo m’avesse detto che era un birbone, un cattivo soggetto, che avesse fatte delle cose disoneste! Non l’avrei creduto, vedi, perché ciò mi sarebbe parso impossibile con quella faccia aperta e sincera, pure mi sarei rassegnata e non avrei parlato più; ma dirmi che non era ricco! Non è poi una colpa non esser ricchi e quando mi contento io, mi pare... non è vero, nonnina, che bo ragione?

E sì dicendo mi bagnava il volto colle sue lagrime e i suoi baci.

Quella povera fanciulla mi faceva proprio compassione.

— Ma bisogna vedere, — dissi io; — alla tua età si pensa col cuore invece che colla testa e si fanno cose delle quali poi ci si pente; intanto tu devi esser calma ed affidarti interamente al babbo ed un pochino anche a me, che sai non possiamo volere che la tua felicità; io procurerò di aver notizie di questo giovanotto e puoi credere se m’adoprerò per vederti contenta, ma se