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Pagina:Cordelia - Dopo le nozze, Milano, Treves, 1882.djvu/233

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l'ultimo capitolo 219


sorella, onde prima di privarmi delle perle, le mostrai ad un gioielliere, pregandolo di procurarmene un filo per quanto fosse possibile rassomigliante al mio, appena gliene capitasse l’occasione, essendo mia intenzione di serbarlo per il matrimonio della mia seconda nipote.

Ora appunto in quei giorni ch’io ero ansiosa di sapere la causa della tristezza di Dora, il gioielliere mi mandò un filo di perle ch’ei diceva identiche alle mie, ma ch’io conobbi essere precisamente quelle che avevo regalato a Dora.

Il negoziante poteva ingannarsi, ma io no certo, che avevo portato tante volte quelle perle intorno al collo, erano state le compagne de’ miei giorni più belli o le conoscevo una per una. Non c’era alcun dubbio. Dora le aveva vendute, e per giungere al punto di doversi privare d’un oggetto di famiglia e d’un ricordo della nonna doveva aver sostenuto una crudele battaglia.

Io non sono mai stata buona di perdermi