Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/160

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Quando un raggio di luce rischiarò il mio salottino e tutti gli oggetti ripresero forma e colore e vidi Ruggeri in piedi, confuso come un delinquente, colla testa bassa, provai un sentimento di compassione. Infine non era peggio degli altri.

I miei sguardi si fermarono sul ritratto di Margherita, ebbi quasi un’allucinazione, mi parve di vederla viva in mezzo a noi e che ci guardasse con aria di rimprovero.

Quella luce ci avea posti entrambi in una situazione incomoda, bisognava rompere il silenzio, mi feci coraggio. Addio — dissi, — compiangetemi, tutto è crollato intorno a me, una vera rovina!

Egli tentò di balbettare qualche parola, mi parve d’udire la parola perdono; poi la porta si richiuse dietro di lui, udii un rumore di passi che si perdevano in distanza, poi più nulla, la solitudine, l’abbandono, e