Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/180

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Presi la rivoltella che teneva sempre nel mio tavolino.

Era un ricordo di mio padre e la riguardavo sempre come una cosa che mi avrebbe potuto rendere dei grandi servigi; in ogni modo era per me un’arma di sicurezza.

Appena uscito mio marito corsi al mio solito posto d’osservazione, mangiavo il terzo pasticcino, quando lo vidi venire da lontano ed entrare nella solita casa.

Più tardi vi entrò la solita figura snella, ma questa volta vestita di color verde-bottiglia. Ormai non potevo sbagliarmi, era lei, l’avrei conosciuta fra mille al portamento altero, al modo di camminare e ad uno sguardo sospettoso che dava sempre in giro.

S’ha un bell’essere sfacciati e disinvolti, s’ha un bell’aver l’abitudine a certe cose, vi sono dei movimenti istintivi ai quali non