Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/191

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trebbe sopportare. A voi dissi tutta la verità come se fossi sul letto di morte, venite dunque a difendermi, e se potete, salvatemi; in ogni caso vi raccomando mia figlia.

Il mio solo conforto in queste lunghe ore di prigionia fu di poter scrivere queste mie memorie e dimenticare il presente pensando al passato.

È certo che fui trattata ingiustamente dalla sorte, che pagai le poche ore di gioia con crudeli dolori; eppure sento che ancora sarei contenta se vedessi chinare la fronte della superba baronessa di Sanvitale.

Quando penso all’aria di bontà e protezione con cui mi parlava, al suo sorriso benevolo, mi sento ancora fremere d’indignazione e non posso perdonare.

So che soffre molto per la mia ferita, non è ben certo che possa salvarsi; ma intanto è fatta segno a mille dimostrazioni di affetto