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Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/193

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vita. Come invidio quelli che credono, pregano e piegano rassegnati il capo a’colpi della sventura! Io non sono pentita di quello che ho fatto, accetto la mia sorte qualunque essa sia, ma ho un solo desiderio: che almeno la mia Margherita possa esser felice.

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Qui terminava il manoscritto, ma impaziente di sapere come fosse andata a finire la povera Ilda, frugai con ansia febbrile in tutti i cassetti finchè rinvenni, oltre ad un foglio scritto collo stesso carattere del manoscritto, alcuni giornali che parlavano del processo Manfredi, dai quali trascrivo i brani che possono interessare pei miei lettori che hanno avuto la pazienza di seguirmi fino a questo punto.


«Da una corrispondenza ad un giornale di Roma: