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Pagina:Cordelia - Piccoli eroi.djvu/178

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170 piccoli eroi


— Passerò io, e gli dirò che sei ammalata, — disse la fanciulla.

— Non dirgli nulla, forse domani starò meglio, e se potrò lavorare cercherò di far presto.

Ma il giorno dopo stava peggio, aveva la febbre e vaneggiava.

Padre e figlia s’erano messi d’accordo di star alzati la notte, prima uno, poi l’altro per assistere l’inferma.

La fanciulla, quantunque piccina, pareva una infermiera provetta, scriveva tutte le prescrizioni del dottore per non dimenticar nulla, e le eseguiva a puntino, poi colle sue mani preparava dei brodi succolenti per l’ammalata, e il mangiare per il babbo, a sè pensava poco, non n’aveva tempo, spesso si contentava d’un po’ di latte e un po’ di pane.

Ma la malattia si prolungava, e la mamma era sempre preoccupata del suo lavoro.

Una sera, mentre l’ammalata riposava,