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Sciopero allo stabilimento Guerini 245


brica furono accolti a furia di fischi e d’insulti; era una cosa che faceva proprio pena. Era vero che dei sassi erano stati lanciati dietro alla loro carrozza. Fortunatamente non avevano ferito nessuno, ma erano tutti sgomentati e tremavano ad ogni più piccolo rumore e ad ogni suonata di campanello.

— E come farete questa notte? — disse il professore.

— Chiuderemo bene la villa, e starà alzato qualcuno a far la guardia.

— Se voleste venire da me, — disse il Damiati.

— O da noi — disse Maria.

— Grazie, — ma prima di tutto non si vorrebbe attirar su di voi l’ira del popolo, poi non vogliamo abbandonare la casa; sarebbe una viltà. Anche i ragazzi devono abituarsi alle lotte e alle difficoltà della vita; se in questi giorni avrete coraggio di venire a tenerci compagnia, ci farete un regalo; nei momenti difficili quando si ha tanti nemici, fa piacere aver dei buoni amici, e vedere che non ci abbandonano. —

Maria promise di passare alla villa gran parte della giornata coi suoi fratelli, e si offerse per tutto quello che potesse loro esser utile.

Le faceva proprio pena vedere quella famiglia in quel frangente, e chiusa in casa come