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La figlia del cantoniere 43


menticò d’andare alle ore consuete al suo posto.

Il babbo glielo avea detto tante volte in quei giorni che era ammalato, di non dimenticare l’orario; ed ora ch’egli non era più là, essa stava ancor più attenta.

Passarono alcuni giorni, e la sua mamma piangeva sempre.

— Perchè piangi? — le diceva Pierina, — ormai non c’è rimedio, se ti ammali, che cosa facciamo io e Luigino?

— Penso, — le rispondeva, — che ora che non c’è più lui, ci manderanno via dalla nostra casetta, e vedi, io voglio bene a questa casa dove sono venuta col mio uomo, dove vi ho veduti nascere.

— Anch’io voglio bene alla mia casetta, ai miei fiori, alle montagne e al vapore che passa, — disse Pierina. — Vedi, non potrei vivere nemmeno senza di lui, ma come abbiamo potuto fare questi giorni che il babbo era ammalato, potremo fare