Pagina:Corradini - Sopra le vie del nuovo impero, 1912.djvu/111

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lungo i bastioni 89

lontano, il lago del mare tra Kum Burnu e il capo Alupo, e il mare aperto, quello che sale verso Marmaritza e si distende ad oriente fino a Cipro e alla Fenicia; e si spazierebbe per le regioni d'Asia, se a tanto bastasse lo sguardo. Mentre il pensiero si propaga più ansioso dove l'occhio non arriva, due vele rosse passano per il mare turchino, e allora distratti dall'incanto della immensità vedete ciò che è piccolo, vedete i particolari, e nascono le cose delicate. Vedete Simi tra le branchie, e la costa che è ora di viola chiaro, e il mare turchino che ha del viola; e Neokorio che è bianco e rosso tra la molta selva, e gli orti e i giardini che digradano al mare, e i porti, il Mandraki, o delle Galere, e l'Agoras, e i bastioni de’ Cavalieri e i torrioni e i minareti e le palme e i cento e cento mulini delle ali bianche che girano, girano, girano nell'isola ardente e ventosa. Tutto si anima d'un movimento delicato. E ad un tratto balza il vostro cuore italiano, perchè la bella isola è vostra e allora dovunque vedete sventolare bandiere. Avete visto le corazzate dinanzi ai porti e vedete sventolare dovunque, giù al mare, giù per la città, su in alto per tutte le pendici da mare a mare. Qui sullo stesso monte Smith ecco una bandiera e un'altra laggiù più basso,