Pagina:Corradini - Sopra le vie del nuovo impero, 1912.djvu/113

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lungo i bastioni 91

all’accampamento e si riposano sotto gigantesche querci, entro e intorno a cinte di macigni coperte di rovi e di terra, in forma di anfiteatro e con qualche apparenza d’antichi ruderi.

I bastioni de’ Cavalieri serrano ancora tutta quanta la vecchia città da oriente ad occidente, dalle alture al mare. Ieri sera soltanto ne percorsi gran parte passando per porta D’Amboyse. Che cosa siano questi bastioni che incassano la città tra il mare e le alture; che cosa sia questa triplice cintura di pietra quattro volte secolare; che cosa sia questa enorme congerie dell’opera dell’uomo, dell’opera della natura, dell’opera distruttiva del tempo, non è facile rappresentare. In certi punti è ancora viva, ancora di ieri, la presenza de’ difensori; balzano all’assalto; la stessa solitudine e il silenzio li resuscitano. In certi altri punti la distruzione è furiosa, non sai se dei nemici, o del tempo; sono frane che precipitano nel profondo de’ fossi, sbranamenti nel basso delle mura che giù nel profondo spalancano caverne e le bocche di gallerie cieche. I bastioni tagliano la città da un lato e la campagna da un altro. Camminate sull’alto spalto, e alla vostra destra sale in costa la campagna, con piccole ville e floridissime selve d’alberi fruttiferi, di pini, di palme,