Pagina:Corradini - Sopra le vie del nuovo impero, 1912.djvu/149

Da Wikisource.

in pellegrinaggio a psuthos 127

pieno Mediterraneo si trova un abitante simile, tolta la differenza di razza, a quello della costa d’Affrica. Il contadino greco delle isole ara la terra con l’aratro degli arabi e la sera, quando giunge a casa, non toglie il pesante basto alla sua cavalcatura per evitare la fatica di rimetterglielo il giorno dopo.

La piana d’Aphandos è ricca d’olivi. Giunti al paese facemmo colazione dai carabinieri italiani che ormai hanno stazioni in tutti i principali punti dell’isola. Visitammo il villaggio, un mucchio di catapecchie di pietra, parte annerite dal tempo, parte incalcinate e imbiancate di fresco, assai più lontano di Koskino dalla città pel tenore di vita e per la nettezza. Pure, vi trovammo una popolazione magra, con occhi vivacissimi, oltremodo caratteristica, e sono questi forse gli avanzi degli antichi rodii sì prodi navigatori e sì prodi guerrieri, e degli antichi coloni greci e dei fenicii che prima dei greci navigarono il Mediterraneo. Comunque, passando per uno di questi casolari di pietra chiusi tra colline di pietra, dall’aspetto montanino anche quando sono poco sopra al livello del mare, vi potete trasportare con l’immaginazione in qualunque più remota età vi piaccia. Tutti appariscono solitarii, segregati gli uni dagli altri, quali in realtà