Pagina:Corradini - Sopra le vie del nuovo impero, 1912.djvu/16

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x prefazione

lezza dell'isola stessa, la quale incitava il desiderio, e il desiderio suscitava la speranza. I lettori vedranno come a mano a mano che si va verso la fine, il roseo ottimismo decada. Oggi, mentre scrivo, mentre le famose «trattattive» italo-turche continuano altrettanto divulgate quanto di carattere oscuro, nessuno può sapere; ma si sente che sopra a noi preme la volontà dell'Europa.

Questo volume muove da Roma e dalle due memorande giornate del 23 e 24 Febbraio scorso in cui il decreto d’annessione della Libia fu confermato dal parlamento e dal senato; passa per Tunisi, come ho detto, per le Sporadi meridionali e per Atene e finisce in un discorso morale sopra la civiltà mercantile e la civiltà guerresca, contrapposte fra loro, e i massimi valori dell'uomo alla cui restaurazione si deve tendere. Eppure, tutte queste materie diverse nel genere e distanti nello spazio hanno tra loro un nesso, convivono in unità come parti d’un’opera organica, come parti d’un’opera d’arte. Questa unità nel volume sorge dagli accenni che qua e là faccio a nazioni «plutocratiche» ed a nazioni «proletarie» coesistenti sul Mediterraneo, collaboranti e in conflitto, attori del dramma della presente civiltà eu-