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210 meditazione sull'acropoli

rono tanto e per questo, tanto li celebrarono che con il solo amore e con la sola celebrazione li adornarono di bellezza e li santificarono e ancora, dopo duemila e cinquecento anni, dura la loro bellezza e la loro santità. Ecco lì i due grandi fiumi, l’Ilisso e il Cefiso, due fossatelle così nuove che sembrano scavate da un torrente di questo verno e non hanno più un filo d’acqua! Ma la santità che dette loro Atene per l’amore di quanto era suo, dura ancora, se l’acqua non c’è più. Ecco lì i porti, il Pireo, il Falero, ecco la penisoletta di Munichia, ecco le isole, ecco Salamina della battaglia! Certo quanto gli ateniesi fecero in quella vaschetta, fu eroico, ma non tanto per questo Salamina, non tanto per questo Maratona che è dietro il gomito di quel monticello, sono gli esemplari di tutte le battaglie navali e terrestri, quanto perchè gli ateniesi amarono quelle loro vittorie con tale forza e con tale eloquenza d’amore le celebrarono, che riuscirono a distruggere tutte le lontananze, tutte le diversità, tutte le mutazioni del tempo e dello spazio, sicchè anch’oggi a tutti noi, in qualunque punto della terra civile ci troviamo, Salamina e Maratona sono presenti. Noi sappiamo che da che mondo è mondo, innumerevoli battaglie furon date in terra e in mare, ben maggiori di quelle due, e se