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44 come sta risolvendosi il dramma dei tre popoli

Francia permetta ai nostri di procurarsi i mezzi di vivere, che li aiuti con l’istruzione ad addestrarsi nei lavori moderni che ora sono fatti quasi tutti dagli stranieri e che sopprima certi privilegi.

La vigna, per esempio, mi diceva il signor Zauche, la vigna che è quasi tutta di proprietà francese e un poco anche italiana, non è gravata di nessuna tassa. Anticamente gli arabi pagavano l’achur, la decima sui cereali. Ora chi ara con aratro arabo, paga l’achur, e chi con aratro europeo, paga il decimo della decima: vale a dire, gli arabi pagano 6 lire per ettaro di grano e 3 per ettaro d’orzo, e gli europei 60 centesimi per il grano e 30 per l’orzo. Così l’avena, prodotta quasi interamente dai francesi, non paga nulla. C’è qui in Tunisia il kamessat, una forma di contratto colonico per cui il contadino arabo ha solo il quinto del raccolto. Al giorno d’oggi con sì poco non può vivere e finisce schiavo del padrone con cui si indebita, e da cui, finchè il debito dura, non può distaccarsi. Inoltre, non per legge, ma per una consuetudine che ormai fa legge, gli arabi sono esclusi da certi impieghi pubblici, dalle poste e telegrafi, per esempio, dai lavori pubblici e simili.

I Giovani Tunisini hanno già ottenuto