Pagina:Corradini - Sopra le vie del nuovo impero, 1912.djvu/71

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i figli di pantelleria 49


«La rivolta del Djellas, scriveva ieri il Colon Français, nella quale soldati francesi furono colpiti, sangue francese fu sparso, non è stata ancora seriamente repressa. Anzi, incoraggiati dall’impunità, i Giovani Tunisini si preparano apertamente a peggio. Il primo Marzo, alla borsa del lavoro, il dottor Cattan lesse una dichiarazione indirizzata da agitatori musulmani al direttore della compagnia dei tranvai, e in cui fra le altre cose era scritto: — Abbiamo incominciato dai tranvai, perchè su questa sola amministrazione possiamo avere per ora un’azione diretta, immediata e visibile, Ma abbiamo incominciato da voi e continueremo contro gli altri! — Ecco il vero programma dei Giovani Tunisini: il boicottaggio dei francesi! E mentre i capi della Giovane Tunisia svelano così il loro disegno d’attacco, i loro satelliti percorrono le campagne ed eccitano gli indigeni contro i coloni. E ci vien riferito che si va predicando ai contadini di non lavorar più presso i coloni per meno di 3 o 4 lire al giorno, perchè, si dice loro, un uomo ne vale un altro, nè vi è ragione al mondo perchè un operaio indigeno sia pagato meno di un operaio europeo.»

Ma i coloni non prevarranno, perchè sostengono una cosa debole contro una cosa forte: la politica della sola colonia di Tunisi contro la politica generale di cui la Francia ha estrema necessità per tutto il suo impero d’Affrica.

È questa la tante volte nominata politica d’associazione. Forte a schiacciare gli interessi particolari di Tunisi, rappresenta la debolezza della Francia dinanzi alla totalità