Pagina:Così parlò Zarathustra (1915, Fratelli Bocca Editori).djvu/124

Da Wikisource.

di grandi fole 125


Ciò produsse grande inquietudine; ma dopo tre giorni venne ad accrescerla il racconto dei marinai: e allora il popolo disse a una voce che il diavolo avea portato con sè Zarathustra. I suoi discepoli ridevano, a dir vero, di tali chiacchiere; anzi uno di loro disse: «Crederei piuttosto che Zarathustra avesse portato con sè il diavolo». Ma in fondo all’anima tutti erano oltre ogni dire inquieti e ansiosi: sì che non può dirsi quale fu la lor gioia quando, dopo cinque giorni, Zarathustra ricomparve tra loro.

Ed eccovi ora il discorso che Zarathustra fece intorno al cane infernale:

«La terra — egli disse — ha un’epidermide e quest’epidermide è soggetta a malattie. Una di tali malattie, ad esempio, si chiama «l’uomo».

E un’altra «il cane infernale», sul conto del quale gli uomini hanno detto molte bugie e molte ne hanno credute.

Per scoprire questo segreto io varcai il mare. E vidi anche la verità dai piedi al collo.

Chi sia veramente il cane infernale mi è ormai noto; e chiara mi a pure la verità intorno a tutti i demoni ribelli cacciati nell’inferno, dei quali non le vecchie donnicciuole soltanto han paura.

«Esci, cane infernale, dal tuo baratro!», così io gridai, «e svelami quale è la tua profondità! Donde viene ciò che tu vai eruttando sin quassù?

Tu bevi in gran copia l’acqua del mare: ciò si riconosce alla tua eloquenza salata! Ma, per essere un cane infernale, tu prendi il tuo nutrimento troppo a fior d’onda.

Per me sei al più un ventriloquo della terra; ogni volta che ho sentito parlare i demoni ribelli cacciati dal Paradiso li ho trovati simili a te — salati, bugiardi e insulsi.

Voi sapete ruggire e offuscare l’aria con la cenere! Voi siete i più gonfi millantatori ch’io conosca: voi apprendeste anche troppo bene l’arte di far bollire il fango.

Vicino a voi sempre devono essere e il fango e molte cose torbide, cavernose, compresse, che agognano di farsi libere.

«Libertà», ecco ciò che più volentieri voi gridate in coro: ma io ho perduta la fede nei «grandi fatti» quando sono accompagnati dai grandi ruggiti e dal fumo.