Pagina:Costantino Beltrami.djvu/56

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struggere, poichè la comunione dei bisogni è così reale, come chimerica è quella dei beni. Così nell’estasi della propria immaginazione, nell’applicazione materiale di sue dottrine scorgeva il Beltrami fra quell’infanzia del mondo la conferma delle verità da lui apprese e francamente professate.

A S. Antonio il maggiore Tagliawar, come già fatto aveva a S. Luigi il generale Clark, cessava di essere compagno al Beltrami, il quale, fermo in suo pensiero di toccare alle sorgenti del grande fiume, divisava innoltrarsi animoso in onta a mille crescenti difficoltà, ed a pericoli sempre maggiori.

Ma a magnanima impresa soccorre sovente propizio destino d’inattesa fortuna. Mentre l’intrepido nostro viaggiatore pensava in qualche guisa riporsi in via, ecco giungere improvviso il maggiore Long a capo di una spedizione diretta a riconoscere i paesi limitrofi verso il nord di quel grande Stato. Acconciatosi col medesimo partiva il Beltrami salendo la Riviera S. Peter a destra il corso d’acqua del Mississipì sino al lago la Grosse o Traverse presso alle di lei sorgenti, ed a 300 miglia circa da S. Antonio, ove dettava la sesta lettera dicendola da un luogo non ancora dalla Carta indicato.

Ricche praterie e pascoli ubertosissimi si allargano sui lati di quelle acque quali vagamente interrotti da cespugli, e da boschi, quali perdentisi nell’orizzonte. Tutto è solitudine e silenzio, ed alcuni geroglifici incisi sui tronchi degli alberi ricordano solo il passaggio