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capitolo undecimo 421

che la sua rettitudine, la sua lealtà, la sua umanità verso gl’indigeni erano i suoi soli torti agli occhi di coloro che lo accusavano.

Nondimeno, a malgrado che fosse così onorevolmente giudicato di lui, non venne punto rintegrato nelle sue funzioni. Siccome si trattava di pagargli la parte dell’entrate che gli appartenevano in virtù dei trattati del 17 aprile 1492, istigate dagli uffici di Siviglia, sursero gravi contestazioni. Il fiscale si oppose alle giuste pretese di Don Diego; e fu solo a gran disagio che ottenne la creazione d’una commissione composta d’uomini integerrimi, e di cui faceva parte il Domenicano Garcia di Loyasa, vescovo d’Osma, confessore del Sovrano, presidente del Consiglio delle Indie.

L’affare fu menato tanto a dilungo da farne disperare Don Diego, riconosciuto innocente, approvato anche ne’ provvedimenti della sua amministrazione e ridotto ad importunare i suoi giudici per ottenere una sentenza decisiva. Ma la revisione degli antichi processi, l’esame dei documenti che bisognava dimandare all’Udienza reale di San Domingo, e ostacoli impreveduti impedirono la Commissione di sentenziare. L’Ammiraglio continuò le sue istanze colla fermezza che aveva redato da suo padre: seguì la corte nelle sue diverse stazioni: da Vittoria l’accompagno a Burgos, da Burgos a Valladolid, da Valladolid a Madrid, da Madrid a Toledo. Quivi ammalò alquanto gravemente. Intanto, a malgrado dell’inverno, l’Imperatore era partito per Siviglia. Don Diego volle seguirvelo. All’osservazione de’ suoi amici, che lo trovavano troppo sofferente per sostenere quel viaggio, rispose che viaggerebbe in lettiga, e si fermerebbe a Nostra Signora di Guadalupa1, ove farebbe una novena. Anche Oviedo y Valdez, che lo aveva veduto due giorni prima della partenza, voleva rattenerlo: risposegli che partirebbe, checchè n’avesse ad avvenire: perocchè bramava rivedere la moglie e i figli, e diceva che all’idea della loro riunione si trovava già mezzo guarito.

  1. Oviedo y Valdez, la Historia natural y general de las Indias, lib. IV, cap. vi.