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92 libro primo

cosmografiche, sulle quali fondavasi, non potevano venire apprezzate dai membri del Senato della Repubblica Ligure. I Genovesi, valenti e intrepidi nel Mediterraneo, non si avventuravano guari nell’Oceano. Oltreciò, non avevano peranco notizia de’ progressi che i Portoghesi andavano ogni dì facendo nella geografia: si reputavano maestri in fatto di navigazione, e pensando che nessuno poteva superarli, tennero l’offerta del loro concittadino in conto d’un orgoglioso vaneggiamento. Allegarono il pretesto della penuria del tesoro esausto da grandi armamenti; e affine, forse, di umiliare la pretensione di Colombo, gli dissero che il desiderio delle scoperte non era una novità pel Senato; che già altri esploratori avevano scontata colla morte la loro temeraria curiosità, del che facevano fede gli archivi della repubblica: diffatti vi si leggeva che, dugent’anni prima della proposizione di Colombo, due capitani della più alta nobiltà, Tedisio Doria e Ugolino Vivaldi, erano partiti pel grande Oceano, e, ingolfatisi in esso, non avevano più data nuova di sè.

Rifiutato dal Senato di Genova, non si scorò Colombo; e volendo che l’Italia avesse il benefizio della sua scoperta, passò, dicesi, a Venezia, perocchè a lui pareva che la Repubblica di San Marco, così per le finanze, come per la marineria, fosse molto acconcia a secondare i suoi disegni. Ma, non ostante la sua generosa profferta, il Consiglio Veneto non vi aderì.

Nessun documento relativo a questa proposta è pervenuto sino a noi; nondimeno la tradizion costante de’ Veneziani presta qui all’affermativa di alcuni storici una grande autorità; e la testimonianza di un Magistrato dell’antica repubblica, riferita da Luigi Bossi, si trova accreditata da varii scrittori eminenti, e fra gli altri dall’avversario di Colombo, lo storiografo della marineria spagnuola, don Martino Navarrete.


§ IV.


Rimandato da Venezia com’era stato da Genova, Cristoforo Colombo andò a Savona per visitare e consolare suo padre, vecchio allora di oltre settant’anni.

Diciamo Savona, non Genova; perchè prima del 1469, Domenico Colombo aveva abbandonalo la «città di marmo» per