Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/33

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introduzione 25

vivere il suo nome. Compilando la sua raccolta di viaggi nel 1507, Fracanzo di Montalbodo non si era informato della morte di Cristoforo Colombo, e ignorava perfino la sua ultima spedizione marittima. Nella version latina, la cui prefazione è firmata da Madrignano il 1°. giugno 1508, leggesi che «sino a quel giorno Cristoforo Colombo e suo fratello, sciolti dalle loro catene, vivevano in onore alla corte di Spagna.» Il continuatore della celebre cronaca dei Re Cattolici di Hernando del Pulgar, Valles, attribuisce la scoperta del Nuovo Mondo, non ad un uomo, ma ad un caso. Questa noncuranza, conseguenza logica di tanti errori, procedeva naturalmente dal profondo discredito con cui era terminata la vita del grande Ammiraglio dell’Oceano. Si può giudicare dell’indifferenza del pubblico per la gloria di lui, da questo, che un contemporaneo della scoperta, cappellano del re Cattolico, ingegno elegante, Lucio Marineo, chiamato dalla Sicilia in Castiglia affine di propagarvi il gusto delle lettere latine, scrivendo la sua storia delle cose memorabili di Spagna, avea già confuse le idee intorno la scoperta del Nuovo Mondo, sfigurava il nome maravigliosamente simbolico di Cristoforo Colombo, e non si vergognava chiamarlo Pietro Colombo! Egli si rendeva così complice del medico alemanno Jobst Ruhamér, che, nel primo libro germanico, in cui siasi parlato del Nuovo Mondo, non pronunzia neppure una volta il nome di Colombo; e si ostina a chiamarlo Christoffel Dawber, il che significa in italiano Cristoforo piccione maschio.

Costoro non si avvedevano dell’enormità della loro profanazione.

Dopo il suo terzo viaggio, Cristoforo Colombo era scaduto sì fattamente nell’opinion pubblica, che nessuno degnava neppure occuparsi di lui. Per molti ei non era più di questo mondo: altri, non mettendo alcuna importanza a ciò che lo risguardava, non si curavano neppure di verificare le date. Noi vediamo che questo discredito della sua gloria era generale, al tempo in cui apparvero le tre prime decadi oceaniche di Pietro Martire, ad Alcala de Henares, nel 1516, dieci anni avanti la prima edizione de’ primi libri della storia delle Indie, scritta