Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/410

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402 libro secondo

cando, prima di prendere cognizione di verun fatto, egli metteva in esecuzione un sistema troppo contrario a’ suoi antecedenti, ed a’ suoi buoni rapporti coll’ammiraglio: sistema odioso, che il solo Fonseca era stato capace di suggerirgli.

Diretta da piloti formati da Colombo, la flottiglia giunse felicemente in ottobre al porto dell’Isabella. L’ammiraglio combatteva allora negli stati di Caonabo i fratelli del cacico che si erano ribellati. Come fosse stato egli stesso il vice re delle Indie, Aguado si arrogò tutte le giurisdizioni della colonia, intimò ai capi di servizio di non rendere conto che a lui del loro operato; ne rimproverò alcuni arditamente, e osò mandarne prigioni altri, non facendo caso di Bartolomeo Colombo, nominato dall’ammiraglio governatore della piazza, quasi non esistesse. Annunziavasi incumbenzato di giudicare la condotta dell’ammiraglio, e farne pronta giustizia.

Avendo don Bartolomeo chiesto di vedere la sua lettera credenziale, Aguado respinse con alterigia siffatta pretesa, dicendo che la mostrerebbe unicamente all’ammiraglio. Tuttavia il dì seguente la fece pubblicare a suon di trombe. Dopo di avere mortificati colla sua vanità i servi dell’ammiraglio, fulminate minacce contra di lui, e cercato di offenderlo per tutti i versi, disse che il primogenito de’ Colombo prolungava la sua assenza per ispavento, non osando comparire davanti al suo giudice; ma che saprebbe ben egli farlo venire; e pigliava uno stuolo di cavalieri per muovere incontro a lui, nel punto che Colombo, edotto dell’arrivo del commissario reale, gli fe’ sapere che tornava all’Isabella.

Quello era il momento critico. Aguado trionfava; perocchè sapeva la vivezza del carattere dell’ammiraglio, ed era anticipatamente sicuro che per tanti oltraggi, da più della pazienza umana, sarebbegli stato impossibile non uscir da’ termini della moderazione; nel qual caso non vi sarebbe stato altro da fare che compilare un processo verbale per istabilire ch’egli avea mancato di rispetto all’autorità regia. Ma quanto più l’ingiuria era forte, tanto più il servo di Dio provava un piacer segreto in fare il sacrifizio della propria volontà: egli si rassegnava alle ingiustizie con una soddisfazione, che i suoi nemici erano lungi dal