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34 introduzione


Nel 1818, il Cardinale Zurla parlava di Cristoforo Colombo nel suo lavoro sui Viaggi de’ Veneziani più illustri.

Nel 1819, il padre Spotorno, barnabita e bibliografo, pubblicava a Genova la sua opera in tre libri, intitolata: Dell’origine e della patria di Cristoforo Colombo.

Nel 1821, un autore anonimo faceva stampare in Milano l’Elogio delle scoperte del Nuovo Mondo, accompagnato da note storiche sulla patria di Colombo. Verso quel tempo l’eccellente re Vittorio Emanuele dava al municipio di Genova la raccolta de’ privilegi di Cristoforo Colombo, conservata dal senatore Michel Angelo Cambiaso.

Nel 1823, il consiglio municipale di Genova fece, coll’aiuto di sottoscrizioni, stampare tutti i titoli e documenti relativi a Colombo, e li raccolse in un magnifico volume sotto il titolo di Codice diplomatico Colombo, Americano, incaricando il padre Spotorno di premettere a quel libro una introduzione biografica.

Il seguente anno, la Francia, che non poteva rimanersi indifferente a questo nobile pensiero di rintegrar la gloria di Colombo, ebbe la traduzione della sua vita scritta dal Bossi, La Spagna non era straniera a questa preoccupazione. Il direttore dell’Accademia reale di storia a Madrid, Don Martin Fernandez de Navarrete, affrettava la raccolta de’ documenti relativi alla storia dell’America ed ai progressi della marineria, che compilava per ordine della Corona: correndo il 1823 mandò in luce il primo volume.

Nel 1826, mentre l’avvocato Giambattista Belloro rinnovava le pretensioni di Savona a dirsi culla di Cristoforo Colombo, e inseriva la sua dissertazione nella Corrispondenza astronomica del Barone di Zach, il Messico stampava le due opere di La Vega e di Bustamente sulla scoperta del Nuovo Mondo. Nell’anno medesimo, un letterato americano che dimorava in Ispagna, Washington Irving, entrato in relazione cogli archivisti di Madrid, e avendo a sua disposizione materiali già preparati, scriveva la sua Storia della vita e de’ viaggi di Cristoforo Colombo. Quest’opera accolta con viva sollecitudine, si sparse in pochi anni in tutti gli Stati dell’Europa. Nel 1828, Ferdinando Denis, diede, sotto la forma di ro-