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434 libro secondo

non arrossiva della povertà de’ suoi parenti, egli, che scriveva «io non sono il primo ammiraglio della mia famiglia,» e paragonava ai favori conseguiti da David, le grazie che Dio gli aveva concedute.»

Dopo queste disposizioni, Colombo giunge al pio argomento della sua sollecitudine, supremo termine della sua ambizione sulla terra, il riscatto del Santo Sepolcro.

Afferma il dovere che qualsivoglia uomo ha di servir Dio, sia colla persona, sia col patrimonio: ricorda che allorquando studiava il modo di andare alla scoperta delle Indie, aveva l’intenzione di supplicare i Re d’impiegare tutti i proventi delle Indie per intraprendere il conquisto di Gerusalemmne: per conseguenza l’erede del maggiorasco avrà cura di mettere insieme assai danaro, affine di andare coi Re a fare il conquisto di Gerusalemme; e rifiutandovisi i Re, di andarvi solo, accompagnato da quanti più armati potrà raccogliere. Raccomanda, finalmente, di accrescere il tesoro destinato a queste spese, di porre le annuali economie sulla banca di San Giorgio a Genova; e spera che le loro Altezze, vedendo tentare questa impresa, vorranno aiutarlo a compierla.

Francati dal giogo ottomano i Luoghi Santi, Colombo applica l’animo ad assicurare l’indipendenza temporale della Santa Fede contro ogni eventualità: e quasi antivedesse il protestantismo, presso ad irrompere da un chiostro alemanno, pensa a guarentire il Sommo Pontefice contro i suoi attacchi, e perfino contro la perdita del suo trono. L’espressione non lascia dubbio sul pensare del servo di Dio.

«Item, ordino al detto don Diego, o a colui che possederà il detto maggiorasco, nel caso in cui, a cagione de’ nostri peccati, nascesse uno scisma nella Chiesa di Dio, e per violenza persone di qualsivoglia grado e nazione, intraprendessero di spogliarla de’ suoi privilegi e de’ suoi beni, che incontanente, sotto pena d’essere diseredato, egli vada appiè del Santo Padre ad offrirgli la sua persona, i suoi averi, le sue armi, per soffocare un tale scisma, ed impedire che la Chiesa sia spogliata de’ suoi onori e delle sue possessioni.»

A ben considerare questa sollecitudine per l’esistenza tem-